LUCIANO VENTRONE A VENEZIA

La pittura stupefacente di Luciano Ventrone – per taluni iperrealistica, quasi “metafisica”, più vera del vero – le sue famose nature morte, ma non solo, giungono a Venezia a due anni dalla scomparsa dell’artista romano in una mostra dal titolo “La natura è morta la pittura è viva”
curata da Luca Beatrice, promossa dalla Venice International University con l’organizzazione de il Cigno GG Edizioni e Villaggio Globale International, in collaborazione con la Fondazione Ventrone Gibilisco e la Galleria Stefano Forni, a Palazzo Pisani Revedin (Campo Manin) dal 13 maggio al 16 luglio 2023.
Luca Beatrice a Venezia – dove sono esposte 35 tele dell’artista, comprese tre eccezioni al genere della natura morta come “Alice”, nudo di donna ritratta di schiena del 2015, e due marine del 2011 e del 2021 – si confronta per la prima volta con la pittura di Ventrone, individuando nel suo approccio e in quello antitetico di Giorgio Morandi le uniche due vie per una resa attuale, contemporanea e innovativa della natura morta.
“Morandi – scrive Beatrice – tiene la tavolozza bassa e spinge la pittura verso il suo grado zero, esile, magra, minimale, quasi il soggetto non esistesse più o quantomeno non gli importasse… Ventrone è, al contrario, il vertice dell’estro, del virtuosismo. Ventrone esagera, scrisse Vittorio Sgarbi con ragione. Di fronte ai suoi quadri chiunque resta meravigliato che mano umana riesca a produrre effetti del genere, la pittura artigianale che si mimetizza in riproduzione meccanica”.